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domenica 17 gennaio 2010

Morte assurda per un bastoncino da sci

«Amava la montagna ma ne aveva rispetto». Chi con Gian Giacomo Serra Cervetti, chirurgo plastico del San Martino, per anni ha vissuto fianco a fianco, il bisturi in mano o, nel tempo libero, gli sci ai piedi, non riesce a darsi pace: «Non era uno spavaldo sulla neve», dice uno dei suoi colleghi e amici più cari.

Al cospetto della sua cima preferita, il Cervino, nella terra dove da tempo aveva preso una seconda casa, il medico genovese ieri ha trovato la morte nel modo più beffardo, dopo essere inciampato a un passo dallo strapiombo per recuperare uno dei due bastoncini che gli era caduto all’arrivo in funivia. Ed essere finito giù, nel vuoto di un salto di oltre ottanta metri, fino a schiantarsi senza possibilità di scampo sulle rocce e il ghiaccio.

È accaduto in Val d’Aosta, a Plateau Rosa, a 3.500 metri sul livello del mare, ieri pomeriggio poco dopo le 12,30. Visibilità perfetta, temperatura sotto zero, rigida ma non troppo (-5 gradi centigradi, secondo i siti dell’azienda di accoglienza turistica), clima ideale per scatenarsi su uno dei ghiacciai più amati dagli appassionati dello sci, incastonato sulle Alpi Pennine al confine tra Italia e Svizzera.

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