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martedì 23 febbraio 2010

Inchiesta G8, Fini si smarca dal premier "I magistrati non si devono vergognare"

E sulla corruzione: "Niente candidature per 5 anni ai condannati per reati nella pa"
"Ma non c'è nuova Tangentopoli, solo un fenomeno di malcostume diffuso"

PIETRASANTA (Lucca) - No, i magistrati non si devono vergognare. Gianfranco Fini, marca le distanze da Silvio Berlusconi che aveva pesantemente attaccato le toghe dopo l'inchiesta sugli appalti del g8. "Il capo del governo - dice Fini intervistato al Caffè della Versiliana - è notorio che usa espressioni molto dirette perchè ritiene di essere al centro di un particolare accanimento da parte di alcune Procure. Ma al netto di questa espressione, che lascia il tempo che trova, il compito della politica è quello di riformare la cosa pubblica e quindi di garantire che ci sia una giustizia in tempi brevi e certi ma anche che ci sia una giustizia autenticamente giusta, basata su quell'equilibrio necessario che oggi molte volte non c'è".

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