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martedì 30 novembre 2010

Un milione di euro per il film della Bonev la Rai ha finanziato l'amica del premier

Nuove rivelazioni su "Goodbye mama" dopo la trasferta pagata dal governo alla delegazione bulgara. Masi chiese di comprarlo perché rientrava in un accordo italo-bulgaro

di PAOLO BERIZZI e LEANDRO PALESTINI

MILANO - Non solo premiato con un riconoscimento patacca calato dall'alto. Non solo portato al Lido di Venezia a spese del "paese ricevente" (l'Italia): Goodbye Mama, il film di Dragomira Michelle Bonev per il quale si è molto adoperato il ministro della Cultura Sandro Bondi, è stato finanziato da Rai Cinema con 1 milione di euro. La richiesta di acquistare i diritti del lungometraggio è arrivata nel 2009 dal direttore generale della Rai, Mauro Masi. Che con una lettera inviata a Caterina D'Amico, allora amministratore delegato di Rai Cinema, chiese formalmente di comprare quell'opera. "La direzione spiegò che quel contratto si doveva fare perché rientrava in un accordo strategico di coproduzione televisiva Italia-Bulgaria - dice Caterina D'Amico - un accordo che era stato firmato dai ministri dei due paesi. Il film non l'ho neanche visto. E comunque non era importante se mi piacesse o no. Io ero amministratore delegato di una controllata Rai. Se il mio azionista, attraverso la direzione generale, mi chiede di acquistare un film, io lo devo fare".

Sulla non imperdibile opera prima della Bonev - l'attrice-imprenditrice presentata da Bondi come una cara amica del premier Berlusconi e del primo ministro bulgaro Boyko Borisov - l'ex a. d. di Rai Cinema aggiunge: "Perché la Rai lo ha voluto comprare bisogna chiederlo a loro. Io ho solo eseguito ciò che mi è stato chiesto". Un'ulteriore conferma dell'investimento fatto dalla tv di Stato arriva da Paolo Del Brocco,
il manager che dirige oggi Rai Cinema. "Abbiamo acquistato i diritti del film dalla Romantica Entertainment (la società di produzione di Michelle Bonev nella quale figura anche Licia Nunez, un'altra amica di Berlusconi, attrice e show girl finita nell'inchiesta sul giro di ragazze inviate a pagamento da Gianpaolo Tarantini alle feste del premier, ndr). Chi c'era nella produzione di quel film - spiega Del Brocco - non sono tenuto a saperlo". Altro discorso è il futuro che attende il film e il guadagno che Rai Cinema ne ricaverà (se ne ricaverà). "E chi lo sa? - risponde - non so neanche se andrà nelle sale...".  
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