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giovedì 16 dicembre 2010

Crisi, l'allarme di Confindustria "Bassa crescita, l'Italia delude"

ROMA - "L'Italia delude e rimane indietro". E' severa l'analisi del centro studi di Confindustria che ha limato al ribasso le stime del Pil, prevedendo che la crescita si fermerà all'1% nel 2010 (rivisto dall'1,2%) e all'1,1% nel 2011 (dall'1,3%) e poi all'1,3% nel 2012. Per gli economisti di via dell'Astronomia in Italia "la malattia della lenta crescita non è mai stata vinta" e "il confronto con la Germania è impietoso". Anche perché "il miracolo tedesco ha poco del miracoloso e molto del faticoso. Non è un fuoco di paglia", non è "né accidentale né episodico" ma "frutto dei mutamenti strutturali". Secondo il rapporto, invece, in Italia cresce "il conto delle riforme mancate o incomplete". "La frenata estiva e autunnale è stata decisamente più netta dell'atteso e il 2010 si chiude con produzione industriale e Pil quasi stagnanti - si legge nel rapporto - La malattia della lenta crescita non è mai stata vinta, come la migliorata dinamica della produttività nel 2006 e nel 2007 aveva lasciato sperare. Il comportamento durante la crisi ha dissipato ogni dubbio al riguardo".

Occupazione. Con la crisi, dal primo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, il numero degli occupati in Italia è diminuito di 540mila unità, senza contare le ore di Cig che hanno un impatto pari a 480mila unità di lavoro. 


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