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giovedì 28 luglio 2011

Le parti sociali sferzano il governo "C'è la crisi, è ora di cambiare linea"

Imprese, sindacati, artigiani,commercianti, banche, agricoltori: tutti insieme per chiedere "un patto per la crescita". "Serve discontinuità". Ma la Uil si dissocia: "Stile doroteo, non ci stiamo"

 

ROMA - Un appello comune, inedito e dai toni drammatici.  Banche, imprese e sindacati (esclusa la Uil) fanno fronte comune e si rivolgono al governo chiedendo un patto per la crescita, per dare un segnale di discontinuità ed evitare che la dinamica dei mercati finanziari porti a una situazione insostenibile per il paese. E' questo il senso della nota congiunta di Abi, Alleanza cooperative italiane (Confcooperative, Lega cooperative, Agci), Cgil, Cia, Cisl, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Teteimprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti), Ugl e Uil (che poi prenderà le distanze). Tutti uniti davanti ad una crisi economica che non passa e ad una speculazione che non allenta la morsa.


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