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sabato 20 agosto 2011

Giallo di Melania, le soldatesse: "Basta bugie"

Si difendono su Facebook: "In caserma si lavora, se Parolisi colpevole pagherà"

foto Facebook
 
E' una difesa accorata quella di una soldatessa della caserma di Ascoli al centro di pettegolezzi e sospetti dopo la morte di Melania Rea e il coinvolgimento del marito Salvatore Parolisi. Sul profilo Facebook di un cronista di Newsmediaset, parla una delle reclute: in caserma, dice, si lavora, non si fa vita mondana. E conclude: "Siamo stanche, vogliamo rispetto per noi, per le nostre famiglie e per la nostra divisa".
Un post sulle novità che potrebbero emergere dall'esame del Dna sul corpo di Melania, scatena il dibattito sul profilo Facebook del nostro cronista. Tra le varie risposte, quelle che insinuano altri sospetti riguardo alla caserma di Colle San Marco, che custodirebbe il vero movente del delitto. Risponde una delle soldatesse che si addestrano lì, difendendo le sue commilitoni e in generale tutto l'esercito. Ecco il commento:

"... (omissis) cosa ci sono in caserma? traffici loschi? tipo? fammi un esempio dato che noi non abbiamo mai visto nulla di simile..poi che altro c'è in caserma? festini, sette sataniche, giro di prostituzione..ah no, è vero..ho letto anche che ci drogano...eh certo sapete proprio tanto sulla vita che facciamo in caserma eh...ma già è vero, noi ci infiliamo nei letti degli istruttori, mica ci spacchiamo il c... dall'alba al tramonto senza sosta a lavorare..nooo, abbiamo anche questo gran tempo di fare tutto ciò di cui voi accusate gli istruttori e addirittura l'intero Reggimento..mamma mia...tutti FBI siete diventati..peccato che non avete azzeccato nulla di tutto quello che succede li dentro perchè sapete cos'è? la vita in quella caserma è militare, non mondana come quella di chiunque altro..
 ci sei mai andata a colle s. marco che dici che è poco affollata? mi sa che non sei a conoscenza di ciò che hai scritto e ti consiglio di informarti meglio su ciò che facciamo noi, e i nostri superiori..allora vi dirò una cosa...ci trattano benissimo, siamo felici, abbiamo degli istruttori che ci vogliono bene e non si sono mai approfittati di noi e ci hanno trattate sempre con i guanti bianchi..chiunque ci rispetta, si lavora, si suda sotto al sole, si va a letto sfinite ma soddisfatte del nostro lavoro...non inventate cavolate su di noi o sul ciò che c'è in quella caserma perchè 1) non c'è niente da sapere visto che si lavora solo sodo. 2) nessuno va a letto con nessuno, nessun istruttore ci ha mai trattate male o stuprate e grazie a dio non abbiamo mai avuto problemi con la droga..la camorra c'è solo a napoli e dintorni...

state parlando di una caserma non del grande fratello..quindi se non volete portare rispetto ne a noi soldatesse, che non sappiamo nulla di tutto ciò che succede al di fuori, e nemmeno al Reggimento in generale, almeno abbiate la decenza di non sparare cavolate, ma di tacere, visto che già ci pensano i giornalisti ad umiliarci con la loro ignoranza sulle nostre vite lì dentro...con questo concludo.."

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