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mercoledì 31 agosto 2011

La manovra finanziaria e gli effetti sulle vostre vite

Genova - Ieri pomeriggio, un lettore del Secolo XIX ci ha spedito una e-mail in cui raccontava gli effetti che la manovra finanziaria (com’è oggi) avrebbe sul suo futuro di impiegato statale. La pubblicazione della lettera è stata lo spunto per chiedere ai nostri navigatori come la manovra, soprattutto per quel che riguarda il calcolo delle pensioni, influirebbe sulle loro vite.
Nella trentina di commenti che abbiamo pubblicato nelle ultime ore, moltissimi sono di critiche generalizzate alla classe politica, ma c’è anche chi è andato più in profondità, raccontando davvero le conseguenze che la politica economica del governo avrebbe su di lui.
È il caso di gimi75, che ha scritto da Santa Margherita Ligure: «Sono una lavoratrice statale della scuola da circa 38 anni, ne ho 58 e non posso andare in pensione. Ho anziani da curare, la mia famiglia e sono sempre disponibile con tutti. Penso anche di fare onestamente il mio lavoro, con dedizione anche se spesso sono stanca. Cerco sempre di essere gentile, e in cambio cosa ottengo? Che il ministro Brunetta mi dà della lazzarona scansafatiche, mi offende, mi trattiene dei soldi se sono malata, oltre a limitare parecchio la mia libertà, che il gran visir Berlusca ha pensato di posticipare l’erogazione della buonuscita di due anni (non aspettiamo altro che quei due soldi per fare qualche spesa necessaria alla casa), di bloccarmi il sacrosanto scatto di anzianità sino al 2016, di cancellare il riscatto della laurea e del servizio militare già magari pagati con fior di migliaia di euro (non è il mio caso, ma sono solidale con coloro che subiscono il danno) e via di questo passo. Siamo stanchi di tutto ciò, è ora che ci diamo una svegliata».

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