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venerdì 18 novembre 2011

False licenze, truffati 552 Comuni

Gdf chiude 200 tra bar e ristoranti

PADOVA  - Avevano aperto bottega in un batter d'occhio, ma altrettanto velocemente hanno dovuto chiudere le serrande centinaia di bar e ristoranti, gestiti per lo più da immigrati, che avrebbero truffato 552 Comuni italiani con falsi certificati per il commercio. Solo in Veneto sono 216 le amministrazioni municipali cadute nella rete. La Guardia di Finanza di Padova, che ha scoperto il maxi-raggiro, ha già chiuso circa 200 tra bar, ristoranti, pizzerie e negozi di parrucchiera "tarocchi", denunciando 1.600 persone. L'operazione coinvolge 18 regioni italiane. Oltre a quelli già chiusi, altri 2.000 esercizi commerciali sono sotto la lente d'ingrandimento dei finanzieri. A canalizzare il flusso di aspiranti baristi e ristoratori verso le centrali dei falsi Rec (atti del Registro Esercenti il Commercio) erano 5 studi di commercialisti, tutti in Veneto, e numerosi "caporali", soprattutto asiatici, incaricati di raccogliere le adesioni all'illecito commercio di attestati e cercare nuovi clienti. I reati vanno dal favoreggiamento all'immigrazione clandestina (il Rec serve per lavorare, e consente di avere il permesso di soggiorno), dalla frode fiscale al falso in atto pubblico. Per conseguire il Rec, necessario per somministrare pasti e bevande, bisogna frequentare un corso professionale di 120 ore. Per "accorciare" i tempi bastava affidarsi all'organizzazione, sborsando somme fino a 1.800 euro.

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