Pagine

martedì 14 febbraio 2012

Ucciso a Milano, vigile accusato di omicidio Testimone a Tgcom24: "Erano disarmati"

Massimo riserbo degli inquirenti per una situazione definita "delicata e da approfondire". 

Attesa per l'esito dei rilievi della scientifica e per l'autopsia sul cadavere del cileno di 28 anni ucciso ieri con un colpo di pistola dall'agente di polizia locale Alessandro Amigoni. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo per una situazione che viene definita "delicata e da approfondire". Nel frattempo il vigile è stato indagato per omicidio volontario.Ieri Amigoni, assistito da un avvocato d'ufficio, è stato interrogato a lungo fino a tarda notte dal pm Roberto Pellicano, titolare delle indagini, seguite passo passo anche dal procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati.

Un testimone: "I cileni erano disarmati"
Un "testimone oculare" sostiene che i due immigrati in fuga non avrebbero avuto armi con sè. Lo rivela lui stesso alle telecamere di TgCom24. "Ero lì al Parco Lambro che passeggiavo - racconta l'uomo - come faccio spesso. A un certo punto ho visto due ragazzi che correvano via inseguiti da un'auto dei vigili che andava contromano. Poi si sono fermati e hanno iniziato a correre a piedi, non avevano nè pistole nè niente e urlavano 'Non sparate non sparate!'". "Dopo un po' - racconta ancora - ho sentito degli spari. Sono sicuro che i due ragazzi non fossero armati. Dopo gli spari ho visto uno dei due a terra insanguinato, l'altro invece è scappato. Dei due vigili, uno correva dietro ai ragazzi, l'altro invece è rimasto fermo accanto all'auto. Lo ha ammazzato - sostiene l'uomo - gli ha buttato due colpi addosso". 

Continua qui

Nessun commento:

Posta un commento