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venerdì 20 aprile 2012

Si stringe il cerchio attorno a Ligresti: sequestrato il 20% di azioni Premafin

L’ipotesi della Procura di Milano è di manipolazione del mercato

PAOLO COLONNELLO
Milano
Il cerchio attorno a Salvatore Ligresti si stringe. In serata la Guardia d Fnanza ha sequestrato, su ordine del gip Arnoldi e richiesta del pm Luigi Orsi, il 20 per entro delle azioni Premafin in mano all'immobiliarista. La procura infatti ritiene che con quelle azioni Ligresti, e l'uomo che viene ritenuto il suo "trustee" all'estero, ovvero Giancarlo De Filippi, potessero continuare a commettere il reato di aggiotaggio manipolativo. Il sequestro delle azioni è stato eseguito nei confronti della stessa Premafin e di Salvatore Ligresti. Ma l'ipotesi alla base del provvedimento è che il 20 per cento sia quello intestato a una serie di società «schermo» estere facenti capo a due «trus» delle Bahamas, l'Eritage e l'Evergreen, gestiti da De Filippi, ex collaboratore di Ligresti, di fatto la persona che secondo la Procura gestiva anche gli investimenti. Niente di male, formalmente. Peccato che secondo una relazione della Consob, allegata anche alle richiesta di fallimento presentata lunedì dal pm Orsi, è stato rilevato che tra il 2 novembre 2009 e il 6 settembre 2010, le società che fanno capo ai due trust hanno comprato azioni Premafin tutti i giorni in chiusura di Borsa, cioè nel momento più facile per condizionare il mercato. Tradotto in termini giuridici: un aggiotaggio manipolativo gigantesco durato per un anno. Con quale scopo?

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