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lunedì 20 agosto 2012

Dalla Bce un tetto per lo spread ma l'Italia rischia il diktat

La Banca centrale europea fisserà un limite segreto ai rendimenti, oltre il quale acquisterà titoli. A volte il meccanismo potrà attivarsi a costo zero, ma altre volte prevederà vincoli più pesanti. Da qui la cautela di Monti e Rajoy. Intanto si fa più pesante la situazione della Grecia

di ALBERTO D'ARGENIO

ROMA - La Banca centrale europea affila le armi per affrontare il nuovo autunno caldo dell'euro. Le misure dovranno essere pronte per la riunione del direttivo dell'Eurotower del 6 settembre. Probabile la decisione di fissare un tetto limite agli spread per ogni Paese, superato il quale partiranno gli acquisti dei titoli di Stato "made in Bce" chiamati ad abbassare i tassi dei Paesi sotto attacco. Un tetto che non dovrebbe essere reso pubblico in modo da non dare riferimenti agli speculatori.

Il meccanismo funzionerà così: un Paese alle prese con tassi insostenibili chiede l'intervento del fondo salva-Stati nella funzione anti-spread. Una volta avanzata la richiesta, verrà firmato un Memorandum of understanding tra istituzioni Ue e governo. Ma su questo memorandum ci sarà un negoziato, per evitare quanto successo lo scorso anno quando, dopo l'intervento della Bce, il governo Berlusconi è rimasto inerte. Un passaggio ad alto rischio (da qui la cautela di Monti e Rajoy) perché può avvenire a costo zero, ovvero senza diktat su nuove manovre e tagli spietati, o con condizioni durissime. Per capirlo basta leggere le linee guida dell'Efsf-Esm anticipate da Repubblica.

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