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mercoledì 28 novembre 2012

Squinzi all'attacco sulla delega fiscale. Le norme a rischio: dall'Imu agli scontrini

Per il presidente di Confindustria il varo della norma è "civiltà giuridica". Ma lo stop del Senato mette a rischio diversi provvedimenti a cominciare dal contrasto d'interessi agli aiuti per le imprese

MILANO - La delega fiscale rischia di essere affossata al Senato dopo il rinvio in commissione Finanze deciso dalla riunione dei capigruppo proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto essere approvato dall'Aula di Palazzo Madama. Se anche il disegno di legge fosse approvato in extremis prima della fine della legislatura, il Governo non avrebbe comunque il tempo per esercitare le deleghe contenute. La delega dovrà essere sottoposta anche a una terza lettura alla Camera. Duro il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che non vuole alcun rinvio: "Il varo della delega è civiltà giuridica. I principi sono improntati a semplificazione, trasparenza e civiltà giuridica, sono i capisaldi di un cambiamento che il mondo delle imprese aspetta da anni e che sembrava finalmente vicino alla realizzazione".

Ecco le norme a rischio.

Scontrini. Rischia di saltare il contrasto di interessi tra contribuenti. Il governo proponeva di rendere deducibili scontrini e ricevute per incentivarne la richiesta da parte dei cittadini. Soprattutto in quei settori dove l'evasione è più alta. Si tratta, quindi, di un criterio per fare emergere la base imponibile attraverso l'emanazione di disposizioni per l'attuazione di misure selettive e indirizzate alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell'obbligazione tributaria.

Catasto. La riforma del catasto prevede l'invarianza del gettito e quindi non porta aggravi per l'Imu. Prevista la determinazione di nuovi valori degli immobili insieme con le nuove aliquote e le eventuali deduzioni, detrazioni o franchigie. Contemplata anche la considerazione dei vincoli e degli oneri di conservazione per gli immobili storici e artistici nella riformulazione delle rendite.

 

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