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lunedì 28 gennaio 2013

Stipendi, crescita ai minimi dal 1983. Salgono dell'1,5%, la metà dell'inflazione

L'anno scorso le retribuzioni si sono adeguate solo alla metà del ritmo della crescita dei prezzi. Il divario tra le due voci, a sfavore delle retribuzioni, è il maggiore dal 1995. Camusso: "Tutelare il potere d'acquisto". Codacons: "Persi 524 euro a famiglia". Tre anni di attesa per il rinnovo dei contratti, oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti aspettano.

MILANO - Cresce il costo del carrello della spesa degli italiani, ma i loro stipendi non tengono il passo. Lo ha certificato oggi l'Istat. Secondo i dati dell'Istituto di statistica, infatti, le retribuzioni contrattuali orarie nella media del 2012 sono aumentate dell'1,5% rispetto all'anno precedente; gli esperti hanno sottolineato che si tratta della crescita media annua più bassa dal 1983. Non va bene anche per quanto riguarda i tempi dei rinnovi contrattuali, che ormai superano i tre anni. Tanto che 32 contratti, di cui 16 nella Pubblica amministrazione (tutti scaduti nel 2010), sono in attesa di rinnovo, per oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti (dei quali circa 3 milioni nel pubblico impiego) ancora ad aspettare. Nel solo mese di dicembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha registrato un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,7% rispetto a dicembre 2011.

 

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