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venerdì 27 febbraio 2015

Bambino venduto per 30.000 euro, 8 persone fermate

I Carabinieri hanno fermato otto persone accusate di aver favorito la vendita di un bambino rumeno di otto anni ad una coppia di Castell’Umberto. 30 mila euro la somma versta. In carcere anche la mamma ed il fratello del piccolo.

30.000 euro per comprare un bambino di otto anni da una famiglia rumena. E’ la turpe vicenda scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale di Messina che dopo alcuni mesi di indagini hanno fermato otto persone con la pesantissima accusa di riduzione in schiavitù. A sborsare la cifra una coppia originaria di Castell’Umberto ma da anni residente in Svizzera dove il marito ha fatto fortuna avviando una piccola impresa. Con loro sono finiti in carcere anche alcuni tortoriciani che hanno fatto da intermediari con un italiano residente in Romania oltre alla madre naturale ed al fratello maggiore del bambino. Tutto era iniziato nel 2008 quando la coppia, che già aveva un figlio e che aveva difficoltà a concepire il secondo, aveva denunciato all’anagrafe la nascita del secondogenito. Un bambino che sarebbe nato in casa per poi regolarizzare la posizione nel Municipio del comune dei Nebrodi. Del piccolo però, ne familiari ne amici, hanno mai avuto notizie. Per gli investigatori un depistaggio per poi acquistare un bambino sui sempre floridi mercati dell’est. 

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