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lunedì 9 febbraio 2015

Strage al largo di Lampedusa, 29 migranti morti di freddo

Erano stati soccorsi stanotte dalla Guardia costiera a 110 miglia dall'isola delle Pelagie. Polemica sull'inadeguatezza dei soccorsi dopo la cancellazione di "Mare Nostrum": molti sono deceduti durante il trasporto sulle motovedette. "Strage che si poteva evitare"

Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa. Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo"

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