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giovedì 20 agosto 2015

Bracciante morta: indagato a Trani l'autista del bus

Pm: c'è muro di gomma. Martina, combattiamo caporalato come mafia 


Le indagini sulla morte della bracciante Paola Clemente sono destinate ora ad allargarsi al caporalato in agricoltura, un fenomeno - avverte il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - "da combattere come la mafia".

Un primo passo è stato fatto oggi con l'iscrizione nel registro degli indagati di Ciro Grassi, l'autista del bus che il 13 luglio scorso ha condotto Paola e altri braccianti da San Giorgio Ionico (Taranto) nelle campagne di Andria, dove la 49enne è stata stroncata da un malore. La procura ha individuato Grassi nell'autista del bus, ma dall'esposto-querela presentato da Stefano Arcuri, marito della vittima, risulta che Grassi è colui che ha organizzato la squadra di braccianti e il viaggio dal tarantino verso il nord barese. Comunque - precisano dalla procura di Trani - l'iscrizione nel registro degli indagati di Grassi è un atto dovuto in vista della riesumazione del corpo e dell'autopsia che sarà affidata il 21 agosto al medico legale Alessandro Dell'Erba. Grassi, a quanto si apprende dai legali della famiglia della vittima, è stato anche colui che ha avvisato Stefano Arcuri che la moglie era stata colta da malore due ore dopo aver cominciato il lavoro, sotto un tendone rovente, di acinellatura dell'uva.

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