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mercoledì 1 giugno 2016

Bonus 80 euro, “lo Stato me l’ha chiesto indietro perché guadagno poco”. Un beneficiario su 8 costretto a restituirlo

La storia di Eugenia: per un anno ha avuto i soldi in più in busta paga, poi le hanno imposto di rimborsarli. Tutto in una volta. Allo sgravio ha diritto infatti chi ha un reddito tra gli 8mila e i 26mila euro all'anno. Chi è andato al di sotto o al di sopra deve ridare la somma all'Agenzia delle Entrate. Nel 2015 è successo 1,4 milioni di italiani: di questi, 341mila avevano percepito meno di 7.500 euro in un anno. Scrivi la tua storia a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it

“E’ così che lo Stato italiano aiuta le persone che guadagnano poco? Regalando loro soldi quando riescono a lavorare e poi pretendendoli indietro perché alla fine dell’anno non hanno guadagnato abbastanza? Dando oltretutto per scontato che ne abbiano la disponibilità?”. Eugenia Pages, 31 anni, è cuoca. Nel 2015 si è vista riconoscere il bonus da 80 euro, salvo poi scoprire, quasi un anno dopo, che non ne aveva diritto. Perché il suo reddito è stato troppo basso. E così deve restituire la somma all’Agenzia delle Entrate. Ma se il bonus è stato erogato un poco alla volta in busta paga, 80 euro al mese appunto, ora la ragazza si trova costretta a restituire tutto in un’unica soluzione. Centinaia di euro in una botta sola. E non è certo l’unica. Nel 2015 si sono contati 1,4 milioni di italiani obbligati a rinunciare al bonus, praticamente uno ogni otto beneficiari dello sgravio. Di questi 341mila avevano un reddito sotto i 7.500 euro all’anno. Un sacrificio, ma soprattutto una beffa.

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