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lunedì 18 luglio 2016

Nizza, il giallo dei 100mila euro spediti dal killer alla famiglia in Tunisia

Le ricostruzioni degli inquirenti: Bouhlel aveva prenotato il camion già il 4 luglio. Armi consegnate da due coniugi albanesi, fermati. Il corriere è una terza persona


inviato a Nizza
Una fortuna, un sacco di soldi in contanti». Racconta proprio così, uno dei fratelli di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il massacratore di Nizza.
Vive in Tunisia e quantifica la somma: 100 mila euro. Li ha ricevuti, da Bouhlel, pochi giorni prima della strage. Per i superpoliziotti seduti nei loro uffici della Caserne d’Auvare, il quartier generale della polizia nizzarda, non è una sorpresa. Qualcuno ha avvicinato il terrorista, l’ha esaltato e stordito, facendogli balenare il sogno del riscatto da una vita modesta con un’azione eclatante. Nessuno l’avrebbe mai dimenticata. Un pressing su quella mente confusa, ricompensato persino dai dei soldi, tanti. Con quelli, avrebbe sistemato la sua famiglia in patria. Un emissario del Califfato islamico, arrivato a Nizza qualche settimana fa, ha coordinato l’operazione, ma Bouhlel era già il candidato, il prescelto. 

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