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domenica 2 aprile 2017

"Tra outlet, strade e ferrovie inutili il Piemonte continua a perdere suolo agricolo"

La denuncia di Legambiente Piemonte e Valle D'Aosta: "servono norme regionali, nazionali ed europee che premino i comportamenti responsabili, come il riuso e la rigenerazione urbana, e sanzionino quelli speculativi"

Alessandria - Secondo il Rapporto 2015 di ISPRA sul consumo di suolo in Italia, tra il 2008 e il 2013, il 19% del nuovo consumo di suolo ha distrutto, per sempre, aree naturali, vegetate e non, mentre per il 22% ha riguardato aree aperte urbane e per il 60% le aree agricole. In Piemonte, oltre a centri commerciali e nuovi poli logistici, sono diverse le opere stradali e ferroviarie con un notevole impatto sul suolo e il paesaggio. Su tutte i cantieri per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, collegamento tra il porto di Genova e l'entroterra padano annoverato tra le opere strategiche per l'interesse nazionale, sulla base di previsioni di incremento del traffico portuale che negli anni sono state smentite nei fatti. La nuova linea si sviluppa complessivamente per 53 km e interessa 12 comuni delle province di Genova e Alessandria. L'estensione dell'ingente porzione di suolo occupata dal Terzo Valico è difficilmente quantificabile. All'area del tracciato bisogna infatti aggiungere quella delle gallerie di servizio, dei cantieri e campi base a ridosso dei centri abitati, degli allargamenti delle strade e dei bypass e ponti costruiti ex-novo per agevolare il passaggio dei camion e quella dei siti in cui verrà stoccato lo smarino estratto per far spazio ai tunnel. A seguito di una lunga serie di espropri, queste zone collinari e pianeggianti, una volta ricoperte da orti, giardini, boschi, rigogliosi prati verdi e cascine sono state deforestate e sottratte alla società, per un progetto dalla discutibile utilità.

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