La denuncia di Legambiente Piemonte e Valle D'Aosta: "servono norme
regionali, nazionali ed europee che premino i comportamenti
responsabili, come il riuso e la rigenerazione urbana, e sanzionino
quelli speculativi"
Alessandria - Secondo il Rapporto 2015 di ISPRA sul consumo di suolo in
Italia, tra il 2008 e il 2013, il 19% del nuovo consumo di suolo ha
distrutto, per sempre, aree naturali, vegetate e non, mentre per il 22%
ha riguardato aree aperte urbane e per il 60% le aree agricole. In
Piemonte, oltre a centri commerciali e nuovi poli logistici, sono
diverse le opere stradali e ferroviarie con un notevole impatto sul
suolo e il paesaggio. Su tutte i cantieri per la realizzazione del Terzo
Valico dei Giovi, collegamento tra il porto di Genova e l'entroterra
padano annoverato tra le opere strategiche per l'interesse nazionale,
sulla base di previsioni di incremento del traffico portuale che negli
anni sono state smentite nei fatti. La nuova linea si sviluppa
complessivamente per 53 km e interessa 12 comuni delle province di
Genova e Alessandria. L'estensione dell'ingente porzione di suolo
occupata dal Terzo Valico è difficilmente quantificabile. All'area del
tracciato bisogna infatti aggiungere quella delle gallerie di servizio,
dei cantieri e campi base a ridosso dei centri abitati, degli
allargamenti delle strade e dei bypass e ponti costruiti ex-novo per
agevolare il passaggio dei camion e quella dei siti in cui verrà
stoccato lo smarino estratto per far spazio ai tunnel. A seguito di una
lunga serie di espropri, queste zone collinari e pianeggianti, una volta
ricoperte da orti, giardini, boschi, rigogliosi prati verdi e cascine
sono state deforestate e sottratte alla società, per un progetto dalla
discutibile utilità.
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