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martedì 14 novembre 2017

Serena Mollicone, il delitto di Arce a una svolta: «La frattura sulla testa è compatibile con i segni in caserma»

Nella relazione medico legale di 250 pagine le ferite sul capo della 18enne uccisa potrebbero essere correlati con quanto ritrovato dagli inquirenti sulla porta nell’alloggio dei carabinieri. Il padre: «Mi aspetto finalmente la svolta per sapere chi ha l’ha uccisa»

 
L’ipotesi è questa: picchiata brutalmente per ucciderla e, ancora in vita dopo lunghe ore dalle percosse, soffocata mettendole la testa dentro un sacchetto di plastica. Sono pagine sconvolgenti quelle firmate da Cristina Cattaneo, la consulente della procura di Cassino che ha redatto una perizia medico-legale sulla morte di Serena Mollicone, la 18enne di Arce (Frosinone) scomparsa il primo giugno 2001 e ritrovata senza vita, legata e imbavagliata dopo due giorni in un boschetto di Fonte Cupa (oggi Fonte Serena) ad Anitrella, località a pochi chilometri da Arce. Una vicenda con depistaggi, reticenze, omertà. Un’inchiesta che ha visto l’arresto di un carrozziere poi prosciolto da ogni accusa. Poi il suicidio di un carabiniere della stessa stazione di Arce che ha indagato sul delitto. La perita ha consegnato il dossier chiesto dai magistrati dell’accusa. Insomma: le indagini stanno accelerando, tanto che il padre, Guglielmo, che non ha mai smesso di sollecitare gli investigatori, ora dice: «Stanno facendo quello che avevo chiesto 16 anni fa».

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