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lunedì 4 dicembre 2017

Inchiesta: i lavori meno pagati 04 dicembre 2017 Dai camerieri ai fattorini, quei mestieri da schiavi da 4 euro l’ora


Torino - Li chiamano lavori “low cost”, però sono low cost solo per i datori di lavoro. Per migliaia di persone in tutt’Italia si tratta di mestieri faticosi e pagati male, malissimo. Una top ten di occupazioni da incubo, messa assieme da La Stampa-Il Secolo XIX incrociando ultimi studi ufficiali, dati sui minimi di settore, interviste con sindacati e lavoratori. Sono i «settori con retribuzione media annua più bassa» censiti a novembre dall’Inps. È la «paga minima oraria di settore in Italia», secondo le medie dei vari contratti del settore elaborate su dati Istat-Fls (per esempio, operaio manifatturiero 9,47 euro l’ora, lavoratore edile 8,55). Ne è uscita la fotografia di un mondo con poche regole e ancora meno tutele.

Non esiste un salario minimo stabilito per legge, solo la contrattazione collettiva. Che però spesso viene aggirata. E anche gli stessi contratti sono una giungla: con i braccianti agricoli la paga cambia da provincia a provincia. «Almeno il 12 % dei lavoratori sono sottopagati rispetto ai minimi orari di settore», sostiene Andrea Garnero, economista dell’Ocse. E questo stando solo nell’alveo dei contratti “regolari”. Agricoltura, ristorazione, alberghiero, attività sportive e culturali sono i settori più spremuti. Ma chi sono questi lavoratori a prezzi stracciati, nuovi schiavi del cosiddetto “turbocapitalismo”? Li trovi al ristorante come lavapiatti o in casa, come fattorini. Macinano chilometri in bici o sul furgone, spesso con contratti atipici, o con contratti regolari sulla carta ma di fatto svuotati nella pratica. Sbarcare il lunario è una impresa. Sia Marco, cameriere di catering, sia Enrico, fattorino in bici, valgono meno di 7 euro l’ora. E non c’è capacità o conoscenza che tenga. 

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