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domenica 31 maggio 2009

Ritrova il figlio su Facebook dopo 27 anni di ricerche


Il ragazzo era stato rapito dal padre all'età di tre anni. La madre lo aveva cercato tramite le autorità inglesi senza esito fino a quando non ha scovato il suo profilo sul social network

Separati da 27 anni, e più precisamente da quando il padre lo aveva rapito dalla casa in Inghilterra dove viveva con la madre e lo aveva portato in Ungheria contro il volere della donna. Il ragazzo, che all'epoca aveva solo tre anni, era cresciuto così senza la madre Avril Gube, che aveva continuato a cercarlo senza esito. Tutti i tentativi di ritrovare il figlio si erano rivelati vani, nonostante si fossero attivate le autorità dei due paesi. Avril scrisse anche al premier britannico dell'epoca, Margaret Thatcher, ma senza risultati. Fino a quando non ha aperto un account Facebook.

E' così, grazie al social network, che Gavin Paros, 29 anni, e la madre Avril, 62, si sono ritrovati. La donna aveva chiesto aiuto alla sorella Beryl per effettuare un ennesimo disperato tentativo di ricerca del figlio su internet. E' bastato digitare il nome di Gavin Paros su Google e tra i risutlati è apparso anche il profilo Facebook del ragazzo.

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sabato 30 maggio 2009

Draghi: riforme per uscire dalla crisi, è allarme disoccupati

Pil -5%. Rischio oltre 10% senza lavoro.Banche siano lungimiranti

© APCOM
Roma, 30 mag. (Apcom) - Riforme, sempre riforme, fortissimamente riforme. È questa la strada da seguire per uscire dalla crisi economica secondo il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Che nelle Considerazioni finali, alla sua quarta assemblea annuale a Palazzo Koch, ha spronato il governo a insistere sul cammino del cambiamento - dagli ammortizzatori sociali alle pensioni - per superare la recessione con la speranza di essere "più forti" di prima. Molto è stato fatto, ha riconosciuto Draghi, ma "molto resta ancora da fare", perchè la crisi ha "aperto una ferita" nella fiducia collettiva e ora va sanata: ma per ricreare la fiducia servono "pazienza, fatica e azione", non "artifici" o "falsa speranza". Anche perchè - ha sottolineato numeri alla mano - la crisi è durissima, con cifre inquietanti sul Pil (-5% nel 2009), sulla situazione delle imprese e i rischi occupazionali. E tutti devono fare quindi la loro parte, dall'esecutivo nella politica economica, alle banche che devono riaprire i rubinetti del credito, fino alle imprese, esortate a non licenziare facilmente i lavoratori.

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venerdì 29 maggio 2009

Brunetta: «In polizia troppi panzoni» È polemica. La replica: «Scherzavo»

Il sindacato: «Affermazioni gravi, editti populistici di cattivo gusto». E il ministro: «Non volevo offendere»

Renato Brunetta (Fotogramma)
Renato Brunetta (Fotogramma)
ROMA - Il ministro Brunetta sferra un nuovo attacco: «Bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto "panzone" che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano». Lo dice durante un'intervista a Klauscondicio. «Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza - spiega -, deve essere fatta da chi la sa fare. Perché il passaporto bisogna farlo in questura? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola e il manganello vadano in giro per le strade, nelle automobili e in elicottero. Questa deve essere la sicurezza. Invece gran parte del nostro capitale umano impiegato nei sistemi di sicurezza è utilizzato per produrre carte e quindi burocrazia».

«PAROLE OFFENSIVE» - Immediata la reazione dei sindacati di polizia. «La misura è colma - afferma il Siulp -, qualcuno arresti Brunetta prima che sia troppo tardi». Per il Silp-Cgil quelle del ministro «o sono parole in libertà, oppure si vuole aprire una questione istituzionale con la polizia». Di parole «infondate e gravi» parlano i funzionari di polizia dell'Anfp e il Siap che sottolineano come gli «editti populistici mal si adattano a un ministro della Repubblica». Critiche anche dai sindacati vicini al centrodestra: il Sap accetta le (successive) scuse del ministro, ma aggiunge: «Poliziotti e carabinieri italiani non sono né panzoni né passacarte ma svolgono indagini», mentre l'Ugl sottolinea che «va evitata ogni forma di denigrazione delle forze di polizia». Contro il titolare della Funzione pubblica si schiera anche l'opposizione, con il Pd che parla di battute «offensive». «I poliziotti, dopo aver sopportato i tagli che il governo ha operato nei confronti delle forze di polizia devono sopportare anche il ministro Brunetta, che invece di ringraziarli li sbeffeggia» dice Marco Minniti.

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martedì 26 maggio 2009

In Italia una famiglia su 5 fatica ad arrivare alla fine del mese















La fotografia dell'Istat. Biggeri: riflettere su errori commessi
© APCOM
Roma, 26 mag. (Apcom) - Più di una famiglia italiana su cinque fatica ad arrivare alla fine del mese. La crisi economica peggiora il quadro macro, la condizione degli immigrati e dei redditi, con una particolare sofferenza nelle regioni del Mezzogiorno. Non va meglio al mercato del lavoro, dove per la prima volta dal 1995 la crescita degli occupati (183mila unità in più rispetto al 2007) è inferiore a quella dei disoccupati (186mila in più). E' questa la fotografia del paese nel 2008 scattata dall'Istat, quando gli effetti della crisi non avevano ancora raggiunto l'apice.
Il rapporto annuale dell'istituto di statistica disegna anche l'identikit del nuovo disoccupato: un uomo di età compresa tra i 35 e i 54 anni che abita nel -Centro-Nord, con un livello di istruzione non superiore alla licenza secondaria, che ha perso un lavoro alle dipendenze nell'industria e, in genere, ricopre all'interno della famiglia il ruolo di coniuge o convivente.
FAMIGLIE. Il 22,2% pari a 5.394.068 famiglie ha difficoltà crescenti ad arrivare alla fine del mese. Il 6,3% pari a un milione e 500mila denuncia, oltre a seri problemi di bilancio e di spesa quotidiana, più alti rischi di arretrati nel pagamento delle spese dell'affitto e delle bollette, maggiori limitazioni nella possibilità di riscaldare adeguatamente la casa e nella dotazione di beni durevoli. Circa 2 milioni e mezzo di famiglie (10,4% del totale) segnalano invece difficoltà economiche più o meno gravi e risultano potenzialmente vulnerabili soprattutto a causa di forti vincoli di bilancio. Un milione e 330mila (5,5%) incontra inoltre difficoltà nel fronteggiare alcune spese.

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lunedì 25 maggio 2009

Nuova Zelanda. 10 milioni di dollari sul conto per sbaglio, coppia scappa

La polizia neozelandese, con l'assistenza dell'Interpol, è alla caccia di una coppia che apparentemente ha lasciato il Paese con milioni di dollari ricevuti per errore dalla loro banca.

La polizia non ha rivelato i nomi dei milionari per caso, ma secondo i media locali si tratta dei gestori di una stazione di servizio a Rotorua nell'isola del nord, che ora è chiusa e in amministrazione controllata.

Secondo il detective di polizia sergente David Harvey, la coppia aveva presentato domanda alla banca Westpac per un mutuo di 10 mila dollari neozelandesi (circa 4.600 euro), ma nel loro conto si sono visti accreditare 10 milioni di dollari (oltre 4,6 milioni di euro).

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Da allora i due sono scomparsi, non prima però di aver svuotato il conto. L'Interpol è stata avvertita, ma le indagini potranno richiedere parecchio tempo, ha ammesso il sergente Harvey.

La Westpac ha dichiarato di aver avviato una "vigorosa azione penale e civile per il recupero della somma", e non ha rilasciato dichiarazioni sulle cause del disguido, ma ha ricordato che il denaro trasferito per errore in un conto non entra in alcun modo nella proprietà del titolare del conto stesso.

Ora la polizia è sulle loro tracce, anche se teme che i due abbiano lasciato la Nuova Zelanda, diretti forse in Cina o in Corea del sud e infatti ha avvertito anche l'Interpol.

sabato 23 maggio 2009

Cherie Blair: «La bandana? Io costretta a stare tra Silvio e Tony»










La moglie dell’ex primo ministro ospite da Fabio Fazio ricorda la famosa passeggiata in Sardegna dell’estate 2004. “Mio marito aveva paura di essere massacrato dalla stampa”

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Wolfram Alpha NON sarà l’alternativa a Google


Wolfram|Alpha

Ormai ci siamo: sul sito di Wolfram Alpha, il nuovo computational knowledge engine ideato dal noto matematico Stephen Wolfram, compare la scritta “Launching May 2009″, ed è possibile che la data esatta del lancio verrà rivelata nel webinar programmato fra qualche ora.

Dagli screenshot e dai video comparsi in Rete possiamo comunque già farci una idea di quello che sarà il nuovo motore di ricerca… che, a quanto pare, NON sarà alternativo (ma semmai complementare) a Google.

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venerdì 22 maggio 2009

<< Io licenziata per colpa di Facebook»

Il caso La multinazionale: ha deciso di andarsene. «No, mi hanno costretta»


Critiche all' azienda online «Licenziata per Facebook»

Maledetto Facebook. A Sara Amlesù, 36 anni, milanese, il social network più diffuso al mondo ha rovinato la vita. Lo racconta in un' email inviata al Corriere della Sera, dove rimpiange la sua leggerezza: «Per sette anni ho lavorato in una multinazionale. Poi ho fatto una stupidata - scrive -. Ho creato su Facebook il gruppo "Noi poveri sfigati che lavoriamo in Danieli". Quando i vertici dell' azienda l' hanno scoperto, sono stata costretta ad andarmene». Errori che si ripetono, storie di web 2.0 che s' inseguono per mezzo mondo: «Adesso non voglio che altri commettano il mio sbaglio». Scrivania addio. La sua storia ricorda quella Kimberley Swann, la teenager inglese che ha definito noioso il proprio lavoro, scrivendolo sulla propria pagina di Facebook senza immaginare le conseguenze del suo gesto. La bacheca di Sara Amlesù è ancora visibile: «Se anche tu, come me, ti svegli al mattino pensando... No, anche oggi in Danieli/ Se anche tu, come me, quando conosci un friulano o un genovese non puoi fare a meno di pensare mal comune mezzo gaudio/ Se anche tu, come me, dopo una giornata in Danieli sogni il barettino a Santo Domingo/ Se anche tu, come me, ringrazi la Danieli solo per gli amici/ Sei il benvenuto». Cinque frasi su Facebook, una lettera che fa concludere un rapporto di lavoro con l' azienda leader nella produzione di forni industriali per la lavorazione dell' acciaio. Dalla sua borsa esce il romanzo di Matt Haig il «Club dei Padri Estinti», in mano ha il foglio datato 22 aprile 2009 che ha messo la parola fine alla sua esperienza in Danieli (cominciata il 21 maggio 2002). Sul web la Amlesù aveva già creato un gruppo per riunire i volontari come lei dell' associazione la Curiera, onlus per ragazzi disabili. Quello intitolato «Noi poveri sfigati che lavoriamo in Danieli» le è costato caro. «L' ho creato per sentirmi simpatica e fare amicizia con i colleghi che lavorano nelle altre città d' Italia, Udine e Genova - spiega -. Non voleva essere offensivo. Eppure mi è crollato il mondo addosso: in dieci minuti ho visto finire la mia carriera. E per che cosa? Per Facebook». Sara Amlesù non nasconde la sua amarezza: «È stato un fallimento: mi ritrovo ora a 36 anni senza un lavoro, con la consapevolezza che per leggerezza ho buttato la mia vita. Lo dico perché altri non commettano lo stesso errore, perché io ho pagato per tutti». Resta il fatto che, comunque, la donna ha firmato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro: «Con la sottoscrizione della presente - si legge - la sig.ra Amlesù dichiara di non avere più nulla a pretendere che possa trovare origine e/o fondamento nel rapporto di lavoro e rinuncia espressamente a ogni ulteriore diritto». Eppure, a un mese dal suo ultimo giorno in Danieli, Sara non riesce ancora a parlare senza usare intercalari del tipo: «I miei colleghi, nella mia azienda, il mio capo...». Con il pensiero è ancora lì. Simona Ravizza sravizza@corriere.it Incerti del web Il social network Facebook è il social network più diffuso nel mondo I problemi Quella di Sara Amlesù (nella foto) è solo una delle storie che si rincorrono per mezzo mondo. Sempre più i dipendenti che hanno avuto problemi per il suo utilizzo: da chi è stato licenziato per avere criticato l' azienda, agli infermieri che hanno messo online foto di pazienti.

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giovedì 21 maggio 2009

Consumo responsabile

A Reggio Emilia e a ROZZANO (MI), sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL, che fanno parte del Gruppo Cremonini.

Vi ricordo che il gruppo Cremonini, come testimoniato da inchieste di REPORT (Rai 3) è un'azienda che nel corso degli anni si è distinta per una serie di azioni illegali e anche criminali.
Per citarne alcune:
- vendere carne di bovini di oltre 17 anni come carne di bovini inferiore ai 24 mesi di età (tale carne è finita negli omogeneizzati per bambini!)
- vendere svariate tonnellate di carne in scatola avariata a Paesi poveri (guadagnando su incentivi europei per tali esportazioni), tra cui la Russia (dove Report ha raccontato della morte di un 12enne dovuta al consumo di tale carne contenente botulino) e Cuba.
Per la morte in Russia un intermediario della Cremonini ha pagato 150.000 euro per evitare una denuncia e il blocco delle importazioni in Russia.

Al momento dell'indagine fatta da Report, la carne che il governo cubano ha respinto dopo alcune analisi (che confermavano le pessime condizioni di diversi lotti di carne) era stata imbarcata su una nave, ma non per riportarla in Italia per la distruzione.

La nave era destinata all'Angola.
La carne avariata è stata distrutta o venduta agli angolani?

Per questo motivo vi invito a divulgare questa mail e boicottare, fino ad un significativo cambio di rotta, anche le altre aziende del gruppo Cremonini che sono:

Autogrill MOTO
carne MONTANA
bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
salumi IBISE'
carni INALCA
supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)

NB: la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc'Donalds, è fornita dal Gruppo Cremonini

* la prima catena sensata per un consumo responsabile; non fermarla *

mercoledì 20 maggio 2009

11 Tappa Undicesima tappa Giro 2009: Torino-Arenzano


















Mangia e bevi dal grande fascino (paesaggistico) ma senza grosse asperità. 206 km da Torino - prima capitale d’Italia dal 1861 al 1865 - ad Arenzano, città balneare a un tiro di schioppo da Genova. Unica degna di nota il GPM del Passo del Turchino, celebre nelle sorti della Milano-Sanremo fin dalla sua prima edizione, datata 1907. Da Asti ad Alessandria, passando per Tortona, Castellania, Novi - dove nacque Fausto Coppi - e Ovada.

Arenzano fu arrivo del Giro nel 1952, vittoria del grande Girardengo e nel 1975, primo al

lunedì 18 maggio 2009

Splendide trans in passerella


Se non fosse che... molti uomini avrebbero sbavato guardando la passerella delle 29 finaliste, tutte mozzafiato, che nei giorni scorsi hanno sfilato per contendersi il titolo di Miss Tiffany Universe, a Pattaya, città thailandese non lontana da Bangkok.
Se non fosse che... avrebbero fatto i paragoni con certe mogli sciatte e cellulitiche e il paragone avrebbe schiacciato queste ultime.
Se non fosse che... avrebbero mandato fiori e ciocccolatini e magari anche qualche collier benchè, in tempo di crisi... ma il pensiero forse sì.
Se non fosse che le splendide stangone erano e sono transessuali, tutte maschi alla nascita.
Cosa poi sia successo strada facendo lo possiamo immaginare, ciascuna ha certamente avuto un percorso personale molto travagliato in direzione di una femminilità sentita e cercata anche esteriormente e, a quanto pare, ottimamente raggiunta, almeno a giudicare dalle apparenze.
Il concorso di Miss Tiffany, infatti, si tiene ogni anno ed è aperto esclusivamente ai trans con l'intento di promuovere l'accettazione delle diversità e di combattere l'omofobia.
La vincitrice fresca fresca di quest'anno è la 20enne Sorrawee Nattee, per la quale si aprono le porte del concorso ancor più prestigioso di Miss International Queen (paragonabile al tradizionale Miss Mondo).


Che dire, è davvero una bella creatura. Se non fosse che...

Post n°2012 pubblicato il 17 Maggio 2009 da semprepazza

Tag: bellezza, concorso, Miss Tiffany Universe, omofobia, Sorrawee Nattee, Thailandia, TRANS

venerdì 15 maggio 2009

Sesso/ Arriva il reggiseno intelligente capace di leggere le emozioni



Quando a una donna piace a un uomo l'ideale sarebbe far 'parlare' il proprio corpo. E' proprio a questo che serve lo 'smart memory bras', un nuovo reggiseno intelligente che legge le emozioni di una donna e le comunica al partner che le suscita. Presentato alla mostra di lingerie di Parigi e in commercio da quest'estate, il reggiseno hi-tech solleva i seni di una donna al momento giusto, quando cioè capisce che un uomo la attrae.

In pratica lo 'smart memory bras', secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Sun, e' dotato di una schiuma sensibile al calore: quando registra un aumento della temperatura corporea, segnale anche di attrazione sessuale, si dilata sollevando i seni. Questo, secondo gli inventori del reggiseno marcato Lisca, renderebbe la donna piu' sexy e comunicherebbe all'uomo in questione cio' che la donna prova realmente. Una volta che la temperatura corporea diminuisce, la schiuma si restringe e lascia che il seno assumo la sua forma naturale.

"Quando il corpo cambia, lo fa anche il reggiseno", ha detto Suzana Gorisek, designer di Lisca. "E' piu' salutare - ha dichiarato un portavoce di Lisca - di un normale reggiseno perche' e' sempre perfetto". Questo reggiseno rivoluzionario entrera' nei negozi quest'estate al costo di 25 sterline (35,72 euro). "Stiamo ancora cercando - ha detto il portavoce della societa' - dei distributori in tutti i principali paesi europei, ma fino ad ora abbiamo registrato molto interesse".


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giovedì 14 maggio 2009

Foto di pazienti su sito infermiera

E' polemica in un ospedale di Udine

Un'infermiera dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine ha pubblicato sul proprio profilo di Facebook sue foto con colleghi e medici in corsia e, sullo sfondo, i pazienti. Anziani intubati e incoscienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva. Chiunque collegandosi al sito web può vederli, in barba al diritto alla privacy. Protesta uno degli stessi medici ritratti: "Se fossi uno dei familiari dei pazienti sarei incavolato nero".

Ad accorgersi delle immagini è stato un lettore del Corriere.it. Così si scopre che tra le 48 fotografie messe sul web senza filtri dalla dipendente, probabilmente in buona fede e ignara delle conseguenze, ce ne sono tre o quattro che mostrano anche pazienti incoscienti.

"Cado dalle nuvole, questo è un fatto inaudito - commenta al Corriere.it Filippo Erice, uno dei medici che appaiono in alcune delle immagini pubblicate (non in quelle con i pazienti) -. Si trattava semplicemente di foto ricordo. Soltanto un imbecille può averle pubblicate su Internet. È come se organizzassi un party all'interno del reparto di terapia intensiva. Qualcosa di gravissimo. Chi entra qua dentro dovrebbe avere un maggiore senso di responsabilità".


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Usa, scambiate in culla scoprono la verità 56 anni dopo


Dopo l'incontro hanno festeggiato il compleanno insieme

Decisivo l'esame del Dna dopo il racconto di una donna che conosceva entrambe le madri


WASHINGTON - Più di mezzo secolo nella famiglia sbagliata. È successo a due donne statunitensi, Kay Rene Reed Qualls e DeeAnn Angell Shafer, che hanno scoperto l'errore attraverso l'esame del Dna. Da neonate, le loro culle furono scambiate: qualcuno si insospettì, ma l'ospedale negò ogni errore. E così le bambine furono affidate l'una ai genitori dell'altra. Ben 56 anni dopo, una donna che conosceva le madri di entrambe ha però deciso di raccontare la verità.

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mercoledì 13 maggio 2009

Cane scappa di casa:torna al canile

Pistoia, è scappato da padrone adottivo

E' scappato dal suo padrone per tornare al canile: è la storia del meticcio di nome Birillo. Il cane tempo fa era stato abbandonato ed era finito al canile Hermada di Montecatini, nel Pistoiese, e aveva trovato un padrone disposto ad adottarlo. Però l'animale ha lasciato la sua nuova dimora e si è presentato davanti ai cancelli della struttura per cani abbandonati: una volta aperto il cancello ha iniziato ad abbaiare a scodinzolare per la gioia.

E' stato un volontario ad avvisare la vicepresidente del canile, ed è stata lei, un po' incredula, a riconoscerlo. "Una scena che non dimenticheremo tanto facilmente - dicono i responsabili della struttura -. Se un cane addirittura arriva a fuggire per tornare al canile vuol proprio dire che si è sentito amato e accudito e bisogna soltanto ringraziare chi lavora al canile sia come dipendente che come volontario, facendo un servizio a tutta la comunità e facendolo soprattutto con amore e passione".

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lunedì 11 maggio 2009

Neo patentati: si abbassa a 50 kw la potenza delle auto che potranno guidare. Elenco completo delle vetture “accessibili” nei pr

Il DL che emanerà il Governo prevede un limite di potenza per i neopatentati, nei primi 3 anni, di 50 kw, più basso rispetto al limite di 60 kw che era previsto nel DDL approvato alla Camera e ora in discussione al Senato.
Ricordiamo che il DDL prevedeva che la normativa venisse applicata solo a coloro che ottenevano la patente dopo 180 giorni dall’entrata in vigore della norma. Si tratterà di verificare il contenuto esatto del testo del DL in approvazione.

Le auto che possono guidare i neo patentati
Ecco l’elenco completo delle vetture che i neo patentati possono guidare:
CITROEN
C1 (tutte); C2 11.1 e 1.4 hDi; C3 1.1, 1.4 hDi e Pluriel 1.4 hDi
DACIA
Logan 1.5 Dci
FIAT
600 (tutte); Panda 1.1, 1.2, 1.2 4×4; Punto 1.2 3P (tutte); Grande Punto 1.2 (tutte)
FORD
Fiesta TDCi 1.4 (tutte); Fusion 1.4 TDCi
HYUNDAI
Atrod Prime(tutte); Getz 1.1 (tutte) KIA - Picanto 1.0 (tutte), 1.1(modelli benzina)
LANCIA
Ypsilon 1.2 (tutte)
NISSAN
Micra 1.2; Note 1.5 dci (modelli Visia, Jive e Acenta)
OPEL
Agila 1.0 (tutte); Corsa 1.0 (tutte)
PEUGEOT
107 (tutte); 206 berlina 1.4 Hdi
RENAULT
Twingo 1.2 (tutte tranne Wave 16V); Clio 1.2 65Cv (tutte); Clio 1.5 dCi (Pack, Confort, Dynamique, Luxe); Kangoo 1.5 dCi (Pack, Confort, Luxe, Pampa)
SKODA
Fabia berlina e Station wagon 1.2 (tutte)
SMART
Fortwo coupé 1000; Fortwo cabrio (tutte tranne Brabus); nuova Fortwo cabrio 800 purer cDi; Nuova Fortwo roaster pulse


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mercoledì 6 maggio 2009

AMANTI "INCASTRATI" SCOPERTI DAL MARITO DI LEI

Post n°8420 pubblicato il 05 Maggio 2009 da Melli12

Cassiera lei e guardia giurata lui, entrambi sposati e con prole, da tempo erano amanti. Ma la loro ultima performance erotica, nelle toilette del centro commerciale della Bergamasca dove entrambi lavorano, è diventata un incubo per entrambi. Qualcosa, infatti, è andato storto, e i due sono rimasti attaccati. Alla fine, disperati, hanno dovuto chiedere aiuto al 118 che, ancora avvinghiati, ha trasportato i due amanti all'ospedale.

Tutto è cominciato, riferisce la "Gazzetta dell'Adda", quando la cassiera, appena terminato il turno di lavoro, ha cercato il suo amante: la guardia giurata ha detto ai colleghi che si sarebbe allontanato qualche minuto per un caffè e ha raggiunto la donna in un bagno. Qui la loro passione ha preso il sopravvento, e i due si sono avventurati in un rapporto anale. Ma qualcosa è andato decisamente storto, e i focosi amanti non sono più riusciti a staccarsi.
Dopo diversi, inutili tentativi, i due hanno dovuto chiedere soccorso al 118: gli infermieri, non senza parecchio imbarazzo, hanno caricato i due sull'ambulanza dopo averli opportunamente nascosti sotto un telo durante il trasporto in barella, e li hanno trasportati all'ospedale per l'operazione di distacco.

L'arrivo dell'ambulanza al centro commerciale, però, non è passato inosservato: attorno all'autolettiga si è infatti radunata una folla di curiosi. Tra questi anche il marito della cassiera, che con il figlio si era recato al supermercato per fare la spesa e stava attendendo la fine del turno della consorte. Quando si è accorto che sotto il telo c'era la moglie e che "incollato" a lei c'era un altro uomo, è svenuto ed è stato soccorso dal personale del 118.

Pochi minuti dopo il malcapitato si è ripreso, e i presenti hanno dovuto faticare non poco per evitare che compisse una follia. Oltre alla scoperta in flagrante e all'imbarazzante figura, la scappatella dei due amanti si è quindi conclusa anche con il licenziamento in tronco della guardia. La cassiera, invece, si è salvata, almeno dal punto di vista lavorativo, poiché al momento dell'"incidente" non era più in servizio.

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lunedì 4 maggio 2009

Laureati, Italia ultima nella Ue

Dai 25 ai 34 anni percentuale del 19% contro media europea 30%

(ANSA) - BRUXELLES, 28 APR - Italia agli ultimi posti in Ue per giovani dai 25 ai 34 anni laureati (tertiary level education) secondo dati del 2007. Lo dice Eurostat che indica la percentuale di Italia e Austria al 19%. Vanno peggio solo Repubblica Ceca (16%), Romania (17%) e Slovacchia (18%). Dalla parte opposta della classifica invece Cipro (47%), Irlanda (44%) e Francia (42%). La media Ue e' del 30%. In Italia i laureati dai 35 ai 44 anni sono il 14%, mentre quelli dai 45 ai 64 anni scendono al 10%.

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domenica 3 maggio 2009

Inventato il naso elettronico, servirà per diagnosticare in tempo i tumori











Per combattere il tumore al cervello da oggi c’è un’arma in più: il naso elettronico. Non si tratta di una macchina fantascientifica futura, ma di un apparecchio elettronico che già esiste ed è disponibile alla Nasa. L’agenzia spaziale americana lo utilizza per controllare l’aria che c’è sugli altri pianeti, ma secondo alcuni ricercatori del City of Hope Cancer Center di Los Angeles ed altri del Brain Mapping Foundation di West Hollywood, si può utilizzare anche per diagnosticare un cancro.

Più precisamente la tecnologia servirebbe per “annusare” le cellule tumorali, che pare abbiano un odore diverso da quelle normali. Secondo i primi esperimenti, sembra che questo macchinario funzioni per la rilevazione dei tumori cerebrali, ma nuove analisi biochimiche sono allo studio.


[Fonte: adnkronos]

giovedì 30 aprile 2009

Concerto primo maggio 2009: raccolta fondi caduti sul lavoro

Il concerto del primo maggio 2009 parlera’ non solo di musica, ma anche di solidarieta’. Il concertone di piazza San Giovanni a Roma, infatti, sara’ dedicato ai terremotati d’Abruzzo. Ma la solidarieta’ di una manifestazione che si tiene nel giorno della Festa dei Lavoratori, non poteva che estendersi anche alle famiglie dei caduti sul lavoro.


Il concerto del primo maggio 2009, infatti, sara’ anche dedicato a tutti coloro che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Ed in particolare alle loro famiglie, per le quali si e’ pensato di mettere in piedi una raccolta di fondi, per istituire delle borse di studio per tutti coloro che hanno perso i genitori, morti mentre lavoravano.

La raccolta fondi si chiama “Il mondo che vorrei”, come il pezzo di Vaso Rossi, tema del concertone del primo maggio. Verranno previste diverse borse di studio: da mille euro per gli alunni delle scuole primarie, da 2mila per gli studenti delle scuole secondarie superiori e da 3500 per gli universitari.

Per donare dei soldi, dal primo e fino al 10 maggio 2009 potrete usare il numero 48585: un sms vi costera’ un euro, mentre se chiamerete da fisso donerete 2 euro. Per maggio informazioni visitate il sito internet dedicato, ilmondochevorrei.org, e i siti ufficiali di Cgil, Cisl e Uil.

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mercoledì 29 aprile 2009

Contro la crisi, ecco l'assvertising Quando la pubblicità è fatta col c...


Si chiama "assvertising" la nuova forma di advertising importata dagli Usa, che sfrutta le potenzialità del fondoschiena (femminile, naturalmente) come veicolo promozionale. Sperimentata con successo da Kodak e Obama...

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lunedì 27 aprile 2009

Usa Facebook in malattia: licenziata


Una storia avvenuta nella vicina Svizzera: un’impiegata della compagnia di Assicurazioni svizzera Nationale Suisse è stata licenziata perchè usava Facebook mentre era in malattia. Le motivazioni? “Chi può usare un PC può anche lavorare”.

Questo è quello che ha detto il direttore che l’ha convocata in ufficio e l’ha licenziata, dandole solo 5 minuti per prendere la sua roba. La donna è stata vista usare il social network da casa da un collega, e la faccenda è stata evidentemente usata come scusa dal datore di lavoro per licenziarla. Siamo chiari: non si riesce a capire perchè una persona malata non dovrebbe poter navigare. Allora non potrebbe neppure fare la spesa, guardare la tv o leggere un libro? La donna, 31enne di Basilea era rimasta a casa con una forte emicrania, ed aveva dato un’occhiata a Facebook sul suo iPhone restando a letto. Secondo l’ex dipendente, che comunque non vorrebbe tornare a lavorare per la compagnia, il datore di lavoro cerca attivamente di spiare i dipendenti su Facebook con account fasulli.

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domenica 26 aprile 2009

Meteoropatia, ne soffre un italiano su quattro


Il tempo cambia e di conseguenza l’umore va su e giù. Se il cielo è grigio assale un senso di angoscia e tristezza, se è azzurro è la serenità a farla da padrona. Questo in sintesi il fenomeno della meteoropatia, che pare affligga un gran numero di italiani, uno su quattro stando ai recenti dati pubblicati dalla rivista Airone che ha dedicato all’argomento la copertina di aprile ed un ampio ed interessante approfondimento.

In realtà dietro alle emozioni fortemente mutevoli e influenzate dal clima del meteoropatico si nasconde un processo ben più complesso, spiegato scientificamente dagli esperti che indagano da anni sulle effettive cause degli sbalzi d’umore legati al meteo. L’imputato numero uno dell’ipersensibilità verso le condizioni del tempo pare che sia l’Acth, un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola localizzata alla base del cranio, responsabile di aumentare l’ansia.

Quando il tempo è brutto la quantità di “ansiolitico” prodotto si amplifica, e così ci assale un senso di tristezza che imputiamo al cielo grigio ma che nasce in realtà dall’interno del nostro organismo come reazione ad una condizione meteorologica.
Ma il magone e l’apatia causate dal brutto tempo non sono da attribuire esclusivamente al ruolo dell’Acht: quando in cielo non splende il sole e le nubi si addensano cupe il nostro corpo produce infatti anche un minor numero di endorfine, con un notevole abbassamento della soglia del dolore, e tutte le conseguenze che questo comporta: malumore, nervosismo, facile irritabilità, tristezza.

Una sindrome da cielo grigio che oggi colpisce molte persone in Italia e nel mondo, ma che anche in passato non ha risparmiato di colpire personaggi illustri, come Cristoforo Colombo, Mozart, Napoleone. Certo ci consola sapere che anche i “grandi” siano stati intaccati da un disturbo così comune, ma davanti ad una giornata senza sole nessun pensiero può essere così consolante da spazzare via le nubi e riportare il buon umore, o almeno non per i meteoropatici!

[Fonte: Ansa]

venerdì 24 aprile 2009

Non è più fantascienza, ma il cappellino telepatico è da migliorare: come scrivere con la mente


Adam Wilson è un dottorando in ingegneria biomedica presso la University of Wisconsin-Madison. All'inizio di aprile ha scritto un messaggio su Twitter, il popolare sito di microblogging, usando esclusivamente il pensiero.

Come potete vedere nel video pubblicato presso il sito dell'università, il sistema di scrittura rileva le onde cerebrali emesse nel momento in cui l'utente vede lampeggiare sullo schermo la lettera che desidera digitare.

Può sembrare un sistema poco pratico, ma a parte la sua natura sperimentale, suscettibile quindi di perfezionamenti, per le persone colpite da paralisi totale questo potrebbe essere l'unico modo di comunicare messaggi complessi.

Wilson paragona il suo sistema all'interfaccia dei telefonini per gli SMS. Dover premere un tasto anche quattro volte prima di ottenere la singola lettera desiderata è macchinoso, ma i successo degli SMS indica che gli utenti si abituano presto. Secondo Wilson, gli utenti del suo cappello telepatico arrivano a dieci caratteri al minuto. Resta solo da perfezionare il cappellino di sensori, la cui estetica è al momento un pochino carente.

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