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venerdì 8 maggio 2015

Camera e Senato aboliscono i vitalizi ai parlamentari condannati

Per condanne superiori ai due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione. Boldrini: "Segnale forte di moralizzazione". Grillo: "C'è l'inghippo". La decisione presa dagli Uffici di presidenza. In mattinata scontro Sposetti-M5S

ROMA - Dopo una lunga discussione negli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, riuniti dalle 14, è arrivata la decisione finale: deputati e senatori con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione non riceveranno più l'assegno vitalizio.




Alla Camera hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Fratelli d'Italia e Lega. Non hanno partecipato al voto Forza Italia, M5S e Ap, anche se gli esponenti di Ncd e Udc, pur non partecipando al voto, sono rimasti in aula, mentre azzurri e pentastellati sono usciti fuori al momento del voto. Situazione più complicata al Senato, dove ancora non è stato raggiunto un accordo e i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti.


E' stata necessario uno sforzo maggiore al Senato, dove i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti. M5S e Gal (Grandi autonomie e Libertà) hanno votato contro, mentre Forza Italia ha abbandonato la riunione. A favore si sono espressi Pd, Sel, Lega.

Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo, la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione: peculato, concussione, violazione del segreto d'ufficio, ad eccezione del reato di abuso d'ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perchè scatti la cessazione dell'erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".



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Ecco chi perderà la pensione 

Vitalizi condannati, approvata l’abolizione (a metà): fuori M5S e Forza Italia

Stop vitalizi, Boldrini: “C’è sempre chi rovina la festa dicendo che si poteva fare di più”

 

 

Pensioni, restituiti solo 4 miliardi su 19 rimborsi: totali sotto 1500 euro, parziali fino a 3000, nulli sopra

Un decreto per disinnescare la mina dell'indicizzazione. Le misure a giugno. La Ue non chiederà manovre all'Italia

ROMA - Nel giorno in cui la sentenza della Consulta sulle pensioni viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il governo ha trovato il modo per disinnescare la mina che farebbe saltare il bilancio dello Stato. Al momento il piano elaborato da Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan rimane custodito nelle stanze del Tesoro e Palazzo Chigi, ma qualcuno ne è a conoscenza anche a Bruxelles e informalmente lo avrebbe già promosso. Perché il piano diventi operativo, e pubblico, sarà però necessario pazientare ancora qualche settimana, fino ai primi di giugno.

Il dato di partenza fa tremare i polsi. L'altro ieri sulle scrivanie di Via XX Settembre sono arrivati i calcoli definitivi della Ragioneria generale sul costo della sentenza che ha bocciato lo stop all'indicizzazione delle pensioni superiori ai 1.490 euro dal 2012: 19 miliardi lordi. Una botta che farebbe crollare l'impianto di finanza pubblica in un solo colpo visto che la posta non può essere spalmata sugli anni scorsi, almeno per i rimborsi dal 2012 come inizialmente sperava il governo, ma impatterebbe tutta sui conti 2015. Con 19 miliardi di aggravio quest'anno il deficit schizzerebbe al 3,9% del Pil. Un dato che porterebbe l'Italia dritta al commissariamento europeo tramite procedura per deficit eccessivo e capace di mandare in tilt i mercati. Per questo il governo ha ormai deciso che non pagherà il 100% del dovuto. E lo farà con decreto. Ma non subito.

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giovedì 7 maggio 2015

All'Outlet apre il temporary store delle eccellenze enogastronomiche locali

Domani, giovedì 7 maggio, alle ore 18.00 al Serravalle Designer Outlet verrà inaugurato il temporary store “Le Dolci Terre”. L’idea nasce dalla volontà di presentare ai visitatori italiani e stranieri del centro una vetrina delle eccellenze dei vini e delle specialità gastronomiche del territorio di Serravalle e della regione del Gavi


SERRAVALLE SCRIVIA (AL) - Frutto di una preziosa partnership con il “Consorzio Turistico Terre di Fausto Coppi”, promotore del progetto “Shopping Days” che racchiude tutte le strutture ricettive del territorio e coordina gli operatori food&wine locali, domani, giovedì 7 maggio alle ore 18.00 al Serravalle Designer Outlet verrà inaugurato il temporary store “Le Dolci Terre”.

L’idea nasce dalla volontà di presentare ai visitatori italiani e stranieri del centro una vetrina delle eccellenze dei vini e delle specialità gastronomiche del territorio di Serravalle e della regione del Gavi. Non quindi un banale punto vendita ma uno spazio dove il prodotto racconta una storia e dove il produttore diventa protagonista.

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Meteo a 7 giorni: fine settimana più fresco, poi nuovamente bel tempo, ma...

Confermato un week-end più fresco e con qualche temporale in marcia da nord a sud. Per la prossima settimana viene confermata una nuova rimonta dell'alta pressione, ma con disturbi presenti tra Adriatico e meridione. 

 

Ultima giornata di caldo intenso al meridione, poi lentamente la fiammata bollente africana ripiegherà verso il deserto aprendo una breve fase più dinamica e fresca sull'Italia nell'arco del prossimo week-end.
La prima cartina a lato è molto interessante e ci mostra la situazione attesa in Europa e in Italia nelle ore centrali di venerdì 8 maggio. In questo frangente viene focalizzato molto bene l'atteso cambio di circolazione che diverrà realtà sul nostro Continente nei prossimi giorni.
L'alta pressione presente sul Mediterraneo centro-orientale tenderà a sgonfiarsi, mentre prenderà piede un nuovo promontorio stabilizzante che dal Marocco si distenderà prima sull'Iberia, poi sul Mediterraneo occidentale. Il cambio di consegne tra i due anticicloni (... in pratica "due piatti della stessa bilancia") verrà accompagnato sul nostro Paese da una linea temporalesca che introdurrà aria più fresca dai quadranti nord-occidentali (frecce blu). Tali correnti tenderanno a dilagare su tutta l'Italia tra sabato e domenica, spostando progressivamente l'asse instabile verso il centro-sud.

Detto in altri termini, all'inizio della settimana prossima avremo una configurazione barica quasi opposta rispetto a quella presente attualmente sul nostro Paese.

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Pos, marcia indietro: niente sanzioni per chi non si adegua

Sembra che nei prossimi giorni sarà ritirato il ddl n. 1747 che prevede le sanzioni

La telenovela del Pos obbligatorio per i professionisti non ha ancora trovato la sua definitiva conclusione. Dopo che sembrava certa l'introduzione di sanzioni per chi non si fosse adeguato all'obbligo di averlo, ora gli spifferi di palazzo indicano che il provvedimento potrebbe essere ritirato. Vediamo in dettaglio come e perchè.

IL DDL

Il ddl n. 1747, attualmente al vaglio della VI commissione Finanze e tesoro del Senato, avrebbe previsto:
- una sanzione amministrativa di 500 euro per i professionisti che non hanno provveduto a munirsi di adeguati strumenti per accettare pagamenti tramite carta di debito;
- una sanzione amministrativa di 1.000 euro per i professionisti che entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio non hanno provveduto a comunicare, all'ufficio che ha irrogato la sanzione, dell'avvenuto adeguamento con le modalità comunicate nella sanzione notificata o non si sono adeguate;
qualora i professionisti non abbiano ancora provveduto all'adeguamento entro altri 30 giorni dalla sanzione di 1.000 euro, è prevista la sospensione dell'attività professionale e commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.

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mercoledì 6 maggio 2015

Renzi apre sui premi ai docenti: un Comitato affiancherà i presidi

Un emendamento ridurrà i poteri dei dirigenti, ma non sulla scelta dei prof


Roma
Che il governo fosse disposto a concedere qualcosa lo si era capito già lunedì sera, quando, ospite di «Otto e mezzo», la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi ha chiarito che no, sulla riforma della scuola «non c’è un prendere o lasciare: se ci sono modifiche da fare, le faremo». Ieri, mentre in varie città d’Italia sfilavano cortei di protesta, il premier Renzi ha ricordato ai manifestanti che «siamo il primo governo che mette tre miliardi sulla scuola», ma contemporaneamente ha mandato un messaggio di apertura: la protesta è da ascoltare, «è giusto affrontarla ed entrare nel merito». E ha dato qualche generica informazione sugli ambiti da ridiscutere: «Sulle assunzioni di determinate categorie piuttosto che di altre e sull’organizzazione del sistema scolastico».

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martedì 5 maggio 2015

Esplosione al Muggiano, morto l’operaio

La Spezia - Si chiamava Luciano Stiffi, era originario di Ameglia (La Spezia) ed aveva 43 anni, l’operaio morto nell’incidente avvenuto all’interno del cantiere Fincantieri di Muggiano. Stiffi è stato colpito da un tubo ed ha riportato la frattura della scatola cranica. Arrivato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino con l’elicottero in condizioni disperate, è morto poco dopo per un arresto cardiaco nelle salette di rianimazione.

Fincantieri ha espresso profondo cordoglio ai familiari della vittima e non farà mancare la propria solidarietà alla famiglia dell’operaio. È quanto si legge in un nota del gruppo.

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"Presidi, precari, private: ecco le ragioni dello sciopero"

I segretari delle organizzazioni scolastiche di Cgil, Cisl e Uil - che hanno promosso il blocco insieme a Snals, Gilda e Cobas - sintetizzano il motivi del loro "no" alla riforma del governo

Dai docenti, al personale Ata (di tutti i sindacati) e anche a parte dei dirigenti scolastici. Domani, Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cobas, dopo sette anni, scenderanno in piazza uniti contro la riforma della "Buona scuola" proposta dal governo. Il premier, come prima risposta, ha fatto notare che è difficile comprendere uno sciopero contro un piano da 100mila assunzioni in un colpo solo, a settembre. Ma la riforma Renzi-Giannini non si riduce soltanto al piano di assunzioni. E' tanto altro. Lo spiega Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil: la riforma disegnata dall'esecutivo "è inaccettabile e incostituzionale in molte parti: nega il diritto allo studio e allarga le disuguaglianze sociali e territoriali". Inoltre "finanzia ulteriormente le scuole private".

Il governo ha infatti previsto per tutte le scuole, statali e paritarie, nuove forme di finanziamento  -  il 5 per mille dalle dichiarazioni dei redditi a favore delle scuole frequentate dai figli; elargizioni in denaro da parte di privati cittadini e, solo per le paritarie, la detrazione fiscale fino a 400 euro all'anno per le spese sostenute per le rette. Misure che - contestano i sindacati - rischiano di accentuare i divari tra gli istituti frequentati dai figli dei professionisti e quelli delle aree a rischio. "Scioperiamo  -  spiega Francesco Scrima, della Cisl scuola  -  per ottenere una sostanziale riscrittura del disegno di legge su La Buona Scuola che, se approvato come proposto dal governo, ci porterebbe verso una scuola terra di conflittualità interna ed esterna".

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Italicum è legge, via libera della Camera: 334 sì. Opposizioni fuori, parte della minoranza vota no

Approvata la riforma della legge elettorale. Assenti le opposizioni che hanno percorso la strada dell'Aventino, lasciano l'aula Forza Italia, Lega, Fdi e M5S. La minoranza Pd sceglie di dire no al 'Porcellum con le ali'. Renzi: "Impegno mantenuto, promessa rispettata. L'italia ha bisogno di chi non dice sempre no"

ROMA - L'Italicum, già approvato dal Senato il 27 gennaio, è legge con 334 voti a favore, 4 astenuti, 61 contrari. Il via libera è arrivato nel tardo pomeriggio, alle 18.20. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno formalizzato la richiesta di voto segreto e confermato la scelta dell'Aventino lasciando l'Aula della Camera pochi minuti prima del voto finale.

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lunedì 4 maggio 2015

Il Museo della battaglia di Marengo riaperto dopo due anni, ma nel primo weekend solo 164 visitatori

Famiglie e qualche turista da fuori provincia nell’esposizione riscoperta per Expo
 
Alessandria
Dopo due anni, i primi due giorni di apertura del Marengo Museum hanno portato nella villa e in mezzo a ricostruzioni e cimeli della battaglia 164 persone, tra cui molte famiglie e, come sottolinea l’assessore alla Cultura Vittoria Oneto, «anche provenienti da fuori città».

Non si può certo dire «successo di pubblico», ma nemmeno non celebrare la riapertura di un luogo che ha permesso ad alcune decine di interessati di riappropriarsi di uno spazio come Marengo non è cosa da poco, soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche per il Comune. «Come comitato di valorizzazione, insieme a Giovanni Barosini e Pier Angelo Taverna - continua la Oneto - siamo particolarmente soddisfatti di essere riusciti ad aprire nella data stabilita e speriamo che, in futuro, questa importante realtà abbia la risonanza che merita». 

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Scontri a Milano, arrestato giovane di Vignole

A un trentenne del paese sarebbero contestati i reati di “resistenza aggravata” e di “porto di armi improprie”. Oggi l'interrogatorio di garanzia davanti al gip del capoluogo lombardo. Il vignolese non farebbe parte di alcun movimento organizzato di protesta

VIGNOLE BORBERA (AL) – È originario di Vignole Borbera l’alessandrino arrestato insieme ad altre quattro persone, la scorsa settimana, dopo le violenze dei black bloc a Milano. A D. P., 32 anni, sarebbero contestati i reati di “resistenza aggravata dall’uso di armi, come mazze, bastoni, pezzi di cemento, e dal numero di persone coinvolte” e di “porto di armi improprie”.

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Mutui in crescita del 50% nel primo trimestre

I dati Abi: tra gennaio e marzo l'ammontare di erogazioni di nuovi prestiti per l'acquisto di casa è salito a 7,9 miliardi, rispetto ai 5,25 miliardi del 2014. L'incremento è quindi del 50%, spinto anche dal calo dei tassi

MILANO - Le compravendite immobiliari hanno invertito la rotta di declino e chiuso il 2014 di nuovo in ripresa; anche i mutui concessi alle famiglie confermano il trend di recupero e chiudono il primo trimestre in netto miglioramento rispetto all'anno passato, sfruttando il calo dei tassi. "I dati relativi ai primi tre mesi del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni", riferisce l'Abi, l'Associazione delle Banche italiane.

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Expo, gli operai del Nepal rimpatriano. Gli altri finiscono (gratis) lo stand

Il padiglione del Nepal all’Expo è uno dei primi, sulla destra, entrando dal Decumano, la strada principale del villaggio che ha aperto i battenti il 1° maggio. Per terminare i lavori c’è voluta una corsa contro il tempo. Ma stavolta non c’entrano ritardi particolari o polemiche.

Gli operai al lavoro sono dovuti rientrare in fretta e furia in patria dopo il devastante terremoto che ha sbriciolato Kathmandu, la capitale, provocando decine di migliaia di morti e distruggendo alcuni dei più belli monumenti patrimonio Unesco come la
Torre Dharahara o lo splendido tempio buddista di Maju Deval, costruito nel 1690. Alcuni perché colpiti direttamente da un lutto, altri per aiutare i sopravvissuti. Il padiglione nepalese è rimasto pressoché deserto ma a terminare i lavori ci hanno pensato altri operai che avevano già completato i padiglioni dei loro Paesi insieme a qualche dipendente di Expo che ha voluto dare una mano. Lo hanno fatto gratis, ovviamente, e nel tempo libero, organizzandosi a turno. Una storia piccola di solidarietà nel contesto grandi numeri dell’Expo.

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Altre auto incendiate questa notte ad Alessandria

Dopo l'intervento dei Vigili del Fuoco in Spalto Borgoglio ad Alessandria, per le fiamme che hanno colpito due auto, questa notte i pompieri hanno dovuto lavorare nuovamente, insieme alle forze dell'ordine, per una serie di incendi che ha danneggiato in tutto tre veicoli e un furgone. Nella foto di copertina l'istantanea scattata da Luigi (che ringraziamo), cittadino che peraltro ha deciso di lasciare nella propria auto un avviso, sperando che funzioni da deterrente: "questa macchina non è da bruciare".

La mappa degli incendi avvenuti in questo fine settimana.

Le fiamme si sono sviluppate in via Righi, via Galileo Ferraris, Lungotanaro San Martino e via Caselli.

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Scontri No Expo a Milano, per dare un nome ai black bloc al setaccio anche tracce di Dna

Prelievo per 14 greci: il materiale sarà confrontato con quello trovato in strada. Gli investigatori vaglieranno anche foto e video girati da passanti e cittadini

Le strade ingombre di caschi, scarpe, abiti: preziosi per il Dna

Milano
È chiaro che questa volta saranno le indagini a fare la differenza per lavare “l’onta di Milano” di venerdì scorso. Non a caso per la prima volta alcuni manifestanti fermati, 14 greci trovati all’Esselunga di via Washington mentre facevano la spesa - pedinati fin dal giorno del corteo -, sono stati sottoposti a un prelievo forzoso del Dna. La traccia genetica verrà confrontata con quelle che saranno estratte dai caschi e dai vestiti lasciati sulla strada dagli antagonisti dei “blocchi neri”.

Pronti gli arresti
Se ci saranno corrispondenze, scatteranno gli arresti. Anche in patria, visto che i greci fermati e tutti identificati, sono poi stati rilasciati e rispediti a casa. In carcere invece i 5 francesi arrestati a Genova dentro un appartamento “covo” nel centro storico nel quale avevano nascosto biglie, bulloni, tute nere, maschere antigas, scontrini di pedaggi autostradali del primo maggio e, soprattutto, mappe e indirizzi di Milano. 

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Usa, sparatoria a mostra vignette su Maometto in Texas, due morti e un ferito

Le vittime sono gli assalitori, hanno aperto il fuoco durante l'evento. Tra gli ospiti l'olandese ultraconservatore Wilders

GARLAND (TEXAS) -  A quattro mesi dall'attacco al giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, la paura arriva fino in Texas, negli Stati Uniti, dove due uomini sono stati uccisi dalla polizia nella sera di domenica a Garland, nei pressi di Dallas, fuori da un centro cittadino dove era in corso un evento che prevedeva una mostra di vignette raffiguranti il profeta Maometto e cui partecipava il politico ultraconservatore olandese Geert Wilders noto per le sue posizioni anti-Islam

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domenica 3 maggio 2015

Canale di Sicilia, recuperati i corpi di dieci migranti morti

Ancora morti nel canale di Sicilia: almeno una decina di cadaveri di migranti sono stati recuperati al largo della Libia dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso. Attualmente sono 16 i barconi che hanno lanciato l’allarme, quattro dei quali sono stati già soccorsi.

Oltre 3.300 migranti sono attesi tra oggi e domani tra Sicilia e Calabria. Sono 172 quelli già sbarcati la notte scorsa Lampedusa. 96 erano su una motovedetta della capitaneria di porto e 76 su nave Vitali della guardia di finanza. Il numero maggiore di extracomunitari soccorsi nel Canale di Sicilia, 877, sono sul rimorchiatore Asso 29 che si sta dirigendo verso Pozzallo.

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sabato 2 maggio 2015

Salvini a Genova, urla e contestazioni

Genova - Matteo Salvini in visita a Genova dopo essere stato a Sarzana. Ad attenderlo in piazza Settembrini un piccolo gruppo di contestatori, giovani antagonisti, che gli hanno urlato «Vergogna, via dall’Italia». Lui ha replicato ad una ragazza che faceva parte dei contestatori: «Sfigata, evita di sprecare il fiato».

Poi il gruppo ha srotolato una foto di Pertini e, sempre rivolgendosi a Salvini, ha di nuovo urlato: «Tu non morirai di vecchiaia».

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Roma, Taranto e Bologna: le tre piazze del Primo Maggio

Roma - Un milione di persone hanno assistito al tradizionale Concertone del Primo maggio, in piazza San Giovanni, a Roma. La serata è stata condotta da Camila Raznovich, affiancata da alcuni conduttori delle precedenti edizioni, e incentrata sui temi dell’integrazione e della solidarietà con un occhio all’Expo e un minuto di raccoglimento per le vittime del sisma in Nepal.

In contemporanea si è svolto l’altro concerto di Taranto dove si sono esibiti, fra gli altri, i Subsonica, Francesco Baccini, Caparezza e Bud Spencer. Grande successo di pubblico anche in Puglia, dove a seguire i concerti si sono radunate oltre 100mila persone.

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Nigeria, esercito libera 234 donne da Boko Haram

L'esercito della Nigeria segna un altro passo avanti nella guerra contro gli estremisti di Boko Haram

L'esercito della Nigeria segna un altro passo avanti nella guerra contro gli estremisti di Boko Haram. Sono state infatti liberate altre 234 fra donne e ragazze dalla foresta di Sambisa, roccaforte dei terroristi nel nord-est del paese. Il numero complessivo di donne dichiarate liberate nel corso di questa settimana sale a piu' di 677. La liberazione e' arrivata non appena le forze armate nigeriane hanno dispiegato le truppe di terra dopo raid aerei negli accampamenti della foresta di Sambisa che si crede sia l'ultimo avamposto degli estremisti islamici. Secondo qualche racconto alcune donne avrebbero contrastato le truppe dell'esercito, con i militanti di Boko Haram che le avrebbero usate come scudo umano armato. Non e' noto quante ragazze, donne, ragazzi e uomini Boko Haram abbia rapito nella sua rivolta che dura da sei anni. ''Un altro gruppo di 234 donne e bambini e' stato liberato tra le estremita' di Kawuri e Konduga della foresta di Sambisa giovedi''', era scritto in un messaggio sull'account ufficiale Twitter del quartiere generale della Difesa nigeriana postato oggi.

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Bambini segregati e a digiuno. I genitori? Al bingo

Abbandonavano a casa i figli di 6, 10 e 11 anni per andare a giocare al bingo. Per questo gli agenti della Squadra mobile di Milano hanno arrestato per maltrattamenti e sequestro di persona una coppia (di 36 e 40 anni) che abita nel Milanese. Lo riporta l'Ansa.

I due, titolari di una piccola attività commerciale, sono stati scoperti dopo le segnalazioni delle maestre del bambino di 10 anni che con fatica aveva raccontato piccoli momenti dell'inferno quotidiano. Le indagini sono iniziate a febbraio e hanno svelato le violenze che i bambini subivano dai genitori a causa della loro dipendenza. Spesso li chiudevano in camera al buio, in alcuni casi senza mangiare, salvo ritornare soltanto a notte fonda o al mattino. I due sono stati arrestati martedì mentre giocavano in una sala slot mentre i figli erano rinchiusi in casa. 

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venerdì 1 maggio 2015

Expo Milano, Black Bloc in azione, lancio di pietre e petardi

Lanciati oggetti e petardi contro le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa


Scontri al corteo del pomeriggio dei NoExpo: in piazza Resistenza partigiana sono stati lanciati oggetti e petardi contro le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. La polizia ha azionato gli idranti per disperdere i manifestanti, che però non demordono.
Ci sono anche macchine in fiamme in corso Magenta a Milano, dove è entrato in azione un gruppo di black bloc che sta devastando l'incrocio creando delle barricate con fioriere e cassonetti dell'immondizia
La tensione in piazza Resistenza partigiana è momentaneamente calata ma ricresce ogni volta che davanti all'incrocio che porta verso il centro sfilano gruppi di black bloc, le ali più dure del movimento no global che sono distribuite lungo tutto il corteo. Una colonna di persone continua: mentre la testa del corteo si trova in zona sant'Ambrogio, la coda è ancora in corso di Porta Ticinese, a poche decine di metri da dove è partito il corteo. Al momento non si sono ripetuti tafferugli.

E' stato aperto da un grande striscione con il logo di Expo e la scritta 'debito cemento è precarietà', il corteo No Expo Mayday Parade. La manifestazione di quest'anno è dedicata alle problematiche dell'alimentazione nel mondo e di conseguenza anche il corteo No Expo che la contesta con l'hashtag #NoExpo
In mattinata si era svolta una manifestazione a sorpresa dei gruppi No-Expo davanti ai tornelli dell'ingresso Fiorenza, all'esterno dell'Expo di Milano. Giovani antagonisti del centro sociale Fornace e del Movimento No-Expo May Day hanno manifestato pacificamente mostrando uno striscione sul quale compare la scritta "Il belpaese delle opportunità, un Expo di mafia cemento e precarietà". Il gruppo, una trentina di persone, all'urlo "No Expo, no Expo", è controllato a distanza dalle forze dell'ordine.
Dopo avere brevemente manifestato per circa mezzora il gruppo di una trentina di antagonisti sono scesi in metropolitana seguiti da agenti della Polizia Locale in tenuta antisommossa. Qualche momento di tensione si è verificato solo ai tornelli, quando i ragazzi hanno preteso ed ottenuto di passare senza il controllo dei biglietti.

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Expo, le contestazioni all’inaugurazione

No Expo in corteo, Milano è a ferro e fuoco: bombe carta e pietre contro auto e vetrine

 

Expo, negli scontri antagonista in carrozzina


Allarme WWF : ''170 milioni di ettari di foreste a rischio''

I cambiamenti climatici in atto e la corsa sfrenata dell'uomo alla ricerca di nuovi terreni coltivabili, potrebbero tra il 2010 e il 2030 causare la perdita di qualcosa come 170 milioni di ettari di foreste nel globo, una superficie pari a quella di Germania, Francia, Spagna e Portogallo messi insieme. L'allarme deforestazione viene lanciato dal Wwf in occasione del "Tropical Landscapes Summit". Se il trend non si inverte, sottolinea l'associazione, entro il 2050 gli ettari persi potranno arrivare a 230 milioni. Se così fosse ci sarebbero gravissime conseguenze negative sul clima con perdite economiche rilevanti.


Secondo quanto contenuto nel rapporto "Living Forests Report: Saving Forests at Risk" entro il 2030 undici luoghi in tutto il mondo, di cui dieci nei tropici, rappresenteranno oltre l'80% della perdita di foreste a livello globale. I polmoni verdi a rischio sono Amazzonia, Foresta atlantica e Gran Chaco, Borneo, Cerrado, Choco-Darien, Africa Orientale, Australia orientale, Greater Mekong, Nuova Guinea e Sumatra e il Bacino del Congo.

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Terremoto in Nepal, tre persone estratte vive dalle macerie dopo 5 giorni

Un quindicenne è stato trovato sotto le macerie di un palazzo del settimo piano della capitale. Due donne sono state ritrovate ancora in vita nella capitale e nella vicina località di Bhaktapur. Intanto continua a crescere il numero delle vittime, le fonti ufficiali hanno comunicato 5.825 morti e 10.866 feriti

Un ragazzino di 15 anni originario di Nuwako è stato trovato tra le macerie cinque giorni dopo il terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Nepal devastando Kathmandu. I soccorritori hanno estratto il ragazzo tra i resti di un palazzo di 7 piani della capitale e hanno lavorato tutta la notte affiancati ad un team dell’Usaid. Appena il giovane è stato tirato fuori, la folla di persone in attesa è scoppiata in un applauso. Si chiama Pemba Lama e lavorava  in una guest house nella zona turistica di Gongabu crollata a causa della violenta scossa. Le squadre di soccorso lo hanno localizzato nella notte nel 29 aprile, riuscendo a comunicare con lui, e così dopo 120 ore sotto le macerie, il ragazzo è stato portato in ospedale. Altre due donne  – ha riferito il Centro nazionale operazioni di emergenza in un tweet – sono state estratte vive dalle macerie nel quartiere di Dadhikot e a Bhaktapur, in una località vicina alla capitale. Un 28enne è stato salvato martedì 28 aprile dopo 82 ore, mentre una donna paraplegica di 32 anni è stata ritrovata viva lunedì dopo 50 ore. Mentre domenica, a 22 ore dal terremoto, una bambina di quattro mesi era stata estratta viva dalle rovine di un palazzo.

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Pensioni, bocciato il blocco della rivalutazione. Così la Consulta inguaia l’Inps: buco di 5 miliardi

Sentenza-bomba della Corte Costituzionale, una tegola per i conti dell’ente previdenziale

Dalla Corte costituzionale arriva una sentenza-bomba per i conti dell’Inps, una bella grana imprevista per il governo. La Corte Costituzionale, con una sentenza depositata oggi, relatore il giudice Silvana Sciarra ha infatti bocciato il blocco della perequazione, ovvero la rivalutazione legata all’aumento dell’inflazione, introdotta nel 2011 dal governo Monti col famigerato decreto Salva-Italia. 


CHE COSA SIGNIFICA
In pratica, con quelle disposizioni, ribattezzate “legge Fornero” e subito contestate dai diretti interessati, venivano bloccati gli aumenti di tutti i trattamenti più ricchi, quelli che superavano di tre volte il minimo Inps, per gli anni 2012 e 2013. Per la Corte, nonostante quel blocco fosse motivato dalla «contingente situazione finanziaria», ovvero dalla crisi che finanziaria che stava aggredendo il nostro Paese, è incostituzionale. Secondo i supremi giudici, infatti, «l’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio». 

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